Ho le braccia macchiate

Ho le braccia macchiate,
come le braccia del nonno
di lui, porto il nome e cognome
pare che gli assomigliassi,
da piccolino con i suoi occhiali
fissavo il mondo i suoi sassi,
non avevo idea della cattiveria
come potessero far finta d’amarti,
seminando falsità: seme di tutti i mali.

Parole dei miei genitori nel cuore
parole non dette, ma attese
il dialogo assente lascia vuoti,
ho braccia segnate e marcate
cicatrici sul corpo e nell’animo,
le parole son divenute respiro
senza di esse mi perdo e vago…

Lady perché

Poi senza motivo apparente
parlo come parla mia madre,
forse è un suo messaggio
subliminale, forse un saluto
per il tempo da lei perduto
nell’essere partito troppo lontano
alla ricerca della mia strada
e questa l’ho in fin trovata
grazie a una donna eccezionale
che sopporta le mie mancanze
mi trascina con lei nelle vacanze
vivere con me non è facile
neppure per me stesso lo è
ma lei intelligente e arguta
un po’ fumina come i toscani
comprende, scava: è Lady perché.

Fabiana

Il forno

Il treno squarcia
il silenzio della notte,
le rotaie d’acciaio
cerniera scintillante,
tra oriente ed occidente
un cane, abbaia la sua rabbia
contro prede immaginarie,
ed io agitato, non dormo,
la silenziosa casa di notte,
trasformata in un forno…

Treno

 

Altra tempra

Avessi avuto un’altra tempra
sarei rimasto nel letto tutto il dì
in paziente attesa d’esser servito
d’ogni mia pretesa o capriccio
avrei voluto esser portato in giro
su una sedia a rotelle comoda
con morbido cuscini e schienale
perdendo totalmente la libertà
preferisco esser libero di muovermi
e sopportare il male che m’assilla
giorno e notte spalancando la pupilla
sono un fragilissimo guerriero
una statua dai piedi d’argilla.
Avessi avuto un’altra tempra
avrei scritto penose poesie
falsi lamenti di prefiche…

Argtilla

Il sole m’abbraccia

A terra col mondo addosso,
il vuoto sotto le gambe
le gambe perse nell’universo,
strisciando a terra come verme
il peso dell’esistenza addosso,
ed io, gli occhi al soffitto inerme,
cade su essi l’intonaco sgallettato
e sulla maglietta blu notte e nera,
chiare tracce di madido sudore,
speranza d’un cielo limpido muore,
forze nelle gambe son svanite.

Presagio d’una fine prevedibile,
aggrappandomi ai lucenti fili
dell’iride del sole, che m’osserva
e mi abbraccia dandomi calore.

RaggiDiSole

Il mio creativo concime

Da Nick Cave a Puccini
o il segnacolo delle note,
la musica la più alta arte
umana e divina ispirazione,
solo la poesia è più ricca,
ma criptico è il suo linguaggio,
rende incompreso il suo messaggio.
Non potrei immaginare di vivere,
senza musica e senza melodie
mi piace l’opera ma anche il rock,
penetra nel corpo lo fa vibrare
e nella tua mente si conficca!

Ora son vecchio e malandato,
l’euforia d’un concerto è nel passato,
di quest’ultimi ne ho visti tanti
rimane solo il ricordo ed i rimpianti,
qualcuno m’è mancato nella collezione
vuoi perché ero troppo giovane,
o perché il tempo è stretto e tiranno,
a girare il mondo e le Nazioni
riempi il tuo bagaglio d’emozioni.

La musica d’ogni sorta, e tutta la poesia
sono il mio creativo concime…

Concerto-rock