Equilibri su una tastiera
delle dita, che mutano i pensieri
in parole scritte, e le parole in versi
i versi, l’uno dopo l’altro ordinati
in poesia, ed essa in spada
spada, leggera come piuma
piuma che trafigge il cuore
cuore generale dell’anima
anima generale del corpo
tutto questo vive nel reale
reale burattinaio dei pensieri.
Categoria: Poesia
I gesti meccanici
I gesti meccanici
che noi compiamo
sono una moltitudine
molti, troppi, per abitudine
altri, solo per mera inerzia
un passo tira l’altro
passi come ciliegie
golose e zuccherose
alle volte, son abitate
dal Giuanin, goloso anch’esso.
Anche noi, abitati da consuetudini
da gesti e parole che van da sole
e noi, per stanchezza quotidiana
molliamo la presa e le redini
è così facile lasciarsi portare
dalla risacca e le onde del mare
svuotare la mente: il presente
il tempo veloce silente vola
giriamo lo sguardo una volta sola
Le parole e note di dolore
Le parole e note di dolore
nascoste nella mente e nel cuore
indicibili poiché dietro la lavagna
come un bimbo discolo: muto non si lagna
dolore nelle note delle canzoni
negli accordi acuti o nelle strofe gravi
risuonano in me: sensibile cassa acustica
amplificando ogni disagio, ogni dolore
le emozioni, qualsiasi lingua siano espresse
smuovono i miei oceani, i miei mari
onde altissime, cupe e nere: maremoti
terremoti, scosse, sismi nelle budella
la musica che amo punge le sinapsi
riannoda i ricordi dispersi nel cervello
parole e note di milioni di colori…
Poesia ai normodotati
Beati voi, per cui i gesti
sono acqua azzurra e fresca
beati voi, a cui nulla è complesso
è come respirare o bere
provate per un solo istante
a sposare i gesti di chi soffre
di chi deve lottare per ogni gesto
allacciarsi una scarpa, una camicia
coordinare con estrema attenzione
i passi per non cadere a terra
per un sassolino o un sanpietrino
appena più alto o basso degli altri
rinunciare alla spiaggia, al mare
vivere continuamente, un passo indietro
vedere più spalle, che occhi o sorrisi
beati voi, per voi il semplice è regola
per alcuni, è miraggio lontano…
Uomini diversi
Il gatto osserva curioso
il mondo attraverso le socchiuse
tapparelle, ne scruta l’agitarsi
insensato alle sue vibrisse
scriteriato in un’agitazione
sconcludente ai gatti paciosi
mi guarda con occhi sorpresi
come a chiedere se appartenga
anch’io a tale immotivata agitazione
gli accarezzo la testa: si rasserena
ci sono uomini diversi! Per fortuna…
La sensibilità
La sensibilità è una lama,
lama tagliente brillante,
luce che rischiara l’ombra.
Coltello a doppio taglio,
chiave per tutte le soglie,
toglie il sonno ed il riposo.
Avvicina il dolore lontano,
sconvolge giorni, il presente,
la sensibilità è un dono,
zucchero nero avvelenato,
per chi ha avuto l’imprinting,
del tacere gli stati d’animo.
Non essendo educato nel parlare,
e aprirsi lealmente senza timore,
essere trasparente nel cuore,
libro aperto di mille e mille parole,
agile pennello sulla tela dell’amore,
famiglia chiusa a riccio: disfunzionale.
Ginevra
Ginevra grande Montecarlo
di lei ha la ricchezza ostentata,
l’eleganza raffinata e velata
di semilibere, ricche donne orientali
a passeggio con mille fanciulli
in attesa del prossimo pargolo,
Ginevra multietnica elegante
sul lago specchi la tua libertà
dal corso spavaldo conquistata
abbracciata alla Elvetia cara
Ginevra gioco di strani specchi,
sbalzano nel distante mediterraneo.
Ove principi liguri si costruirono
su una rocca rocciosa il castello,
Elvetia cuore magico delle Alpi
ove i prati sembran delicato velluto,
delicatamente posato sul granito,
i faggi e gli abeti son rugosa lana
profumata di odoroso sebo,
e vermigli frutti di sottobosco.
Elvetia crocevia di diverse genti
unite dall’amore per la Libertà!
Agosto
L’ultima settimana di agosto
è una lunga domenica pomeriggio.
Una domenica immensa radiosa
condensato di controverse emozioni
malinconia come improvvisa bora
neppure un sorriso quieta e ristora
mesta chiusura di sole e di gioia
a sancire la fine di colorati giorni
sipario si chiude in attesa dei ritorni
risultato di stratificazioni uomini e terra
vita si sovrappone a vita, morte a morte
un enorme filo rosso ci lega alla sorte.
Il respiro del tempo
Venti volte già Natale
disteso
il filo sottile
il respiro del tempo
segna sillaba spezzata
le ali non bastano
delirio
ecco i miei anni allineati:
perduto amore.
Un’altra notte
inclinata
i mesi sono conchiglie vuote
ho i suoi occhi
la fiaba
capire?
a volte
neppure
il vuoto.
L’anima è uno straccio
Immortali volano
I ragazzi come insetti
nella notte sciamano,
sulle strade della città
che dorme e sogna,
corrono verso la loro casa
ubriachi d’amore e alcool,
del vino storditi e dall’ebrezza
accaldati dall’ultima carezza
del fiore, a cui diedero amore
i ragazzi, al contempo forti e deboli,
la vista annebbiata accorrono,
felici e confusi dall’incredibile
profumo della giovane vita,
immortali volano verso
l’inferno o il paradiso…