Quei momenti con la mente ferma
messa in pausa come ad un semaforo
rosso lampeggiante ma mai verde
eppure il corpo compie i soliti gesti
sorge l’atroce dubbio: sono una macchina?
perché macchine di carne infine siamo
gli ingranaggi sono labili e fragili sinapsi
gesti insensati ripetuti mille e mille volte
vaghiamo dispersi nel deserto d’affetto
dove la sabbia copre le immagini andate
rimpianti e nostalgia delle cose perdute
dei vecchi viaggi: ormai statue nella mente
urlano i gabbiani sopra il mare immenso
immobile e fermo solo in apparenza
è una spessa placenta d’acqua azzurra.
Mille corde nell’anima con sfumature diverse
ogni uomo è una tavolozza di emozioni
un pittore di sentimenti e di tormenti.